Dichiarazione dell’ISA in risposta al nuovo studio di Suez, Elinav et al.
Bruxelles, 19 agosto 2022: Contrariamente ai risultati ottenuti da un nuovo studio di Suez, Elinav, et al.1 sui dolcificanti con poche/senza calorie e sul microbiota intestinale, l’Associazione Internazionale Dolcificanti (ISA) vorrebbe sottolineare le evidenze collettive provenienti da studi clinici che dimostrano che i dolcificanti con poche/senza calorie non influiscono negativamente sul controllo glicemico.2,3,4,5,6
Le conclusioni presentate da Suez, Elinav et al. nel comunicato stampa del nuovo studio randomizzato controllato (RCT) in aperto secondo cui “alcuni [dolcificanti con poche/senza calorie] possono alterare i microbiomi dei consumatori umani in modo tale da potere alterare i loro livelli di zucchero nel sangue” non è supportato dai risultati di numerosi studi clinici e revisioni sistematiche di RCT,2-6 che esaminano una gamma di assunzioni di dolcificanti con poche/senza calorie e condizioni di studio, e che mostrano l’assenza di effetto dei dolcificanti con poche/senza calorie sulla glicemia. Le differenze di glucosio nel sangue riportate in questo studio su individui sani possono rispecchiare differenze inter e intra-individuali nelle risposte glicemiche a un test di tolleranza al glucosio eseguito a casa. Inoltre, il significato clinico o la rilevanza a lungo termine di piccole deviazioni altamente personalizzate dei livelli di glucosio nel sangue di individui sani è discutibile, soprattutto perché il marcatore gold-standard di controllo del glucosio (HbA1c) a lungo termine e altri marcatori non sono stati influenzati da dolcificanti con poche/senza calorie rispetto ai gruppi di controllo. Nessuna conclusione sugli effetti dei dolcificanti con poche/senza calorie sul controllo del glucosio o sulla salute generale può essere evinta da questo studio sulla popolazione generale o sulle persone che in genere consumano dolcificanti, comprese le persone affette da diabete.
In contrasto con l’ipotesi avanzata dagli autori secondo cui i dolcificanti con poche/senza calorie possono influenzare il metabolismo umano mediante l’alterazione del microbioma intestinale, una recente revisione della letteratura ha concluso che esiste una chiara evidenza che i cambiamenti di dieta non siano correlati ai dolcificanti con poche/senza calorie sono probabilmente i principali determinanti dell’alterazione del microbiota intestinale.7 In effetti, la dieta dei partecipanti, sebbene registrata, non era completamente controllata in questo studio. Pertanto, non si può escludere l’impatto degli aspetti dell’assunzione alimentare al di là dell’assunzione di energia e nutrienti, come l’assunzione di alimenti specifici, che hanno dimostrato di indurre cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale8. La mancanza di effetti sul microbioma di diversi dolcificanti con poche/senza calorie è supportata anche dai risultati di recenti studi clinici sull’uomo.9,10,11 Ciò è in linea con le opinioni scientifiche delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo che hanno ripetutamente confermato la sicurezza di tutti i dolcificanti con poche/senza calorie12,13,14, incluso nessun effetto avverso di dolcificanti con poche/senza calorie sul microbiota intestinale.
In un momento in cui l’obesità e le malattie non trasmissibili, tra cui il diabete e le malattie dentali, rimangono le principali sfide per la sanità di tutto il mondo, e alla luce delle attuali raccomandazioni di salute pubblica per ridurre l’assunzione complessiva di zuccheri, tutti i dolcificanti con poche/senza calorie possono essere utili per creare ambienti alimentari più sani. Forniscono alle persone un’ampia scelta di opzioni al sapore dolce con poche o senza calorie, e quindi possono essere uno strumento utile, se utilizzati al posto dello zucchero e nell’ambito di una dieta equilibrata, per aiutare a ridurre l’assunzione complessiva di zucchero e calorie, nonché per gestire i livelli di glucosio nel sangue.15 I dolcificanti con poche/senza calorie, inoltre, non fermentano a contatto con i batteri orali, il che significa che non contribuiscono alla demineralizzazione dei denti, che è uno dei motivi della carie dentale.15