Evidenza scientifica e raccomandazioni sull’uso e sui benefici dei dolcificanti ipocalorici o senza calorie

Notizie scientifiche dal 13º Congresso Europeo di Nutrizione – FENS 2019

 

Sintesi:

  • Sulla base di nuovi studi la scelta di bevande con dolcificanti ipocalorici o senza calorie può aiutare i consumatori abituali a mantenere una dieta con un buon sapore e godibile e, al tempo stesso, cercare di controllare il peso corporeo.
  • Delle revisioni e metanalisi sistematiche e complete di studi controllati su esseri umani dimostrano l’esistenza di benefici potenziali dei dolcificanti con poche/senza calorie nel controllo del peso e del glucosio, quando vengono utilizzati al posto degli zuccheri e delle calorie nella dieta.
  • I dolcificanti con poche/senza calorie possono essere uno strumento utile nella riformulazione degli alimenti dal momento che consentono di sostituire lo zucchero e ridurre le calorie negli alimenti e nelle bevande, mantenendo al tempo stesso il piacere del sapore dolce.

Organizzato ogni quattro anni, il 13º Congresso Europeo di Nutrizione – FENS 2019 ha destato l’interesse dei principali esperti della nutrizione di tutto il mondo, che si sono trovati a Dublino, dal 15 al 18 ottobre 2019, per presentare e discutere dei risultati delle ultime ricerche in ambiti fondamentali della nutrizione, tra cui la riduzione dello zucchero. Mentre i tassi di obesità e le malattie non trasmissibili (NCD) continuano a crescere a livello mondiale e la riduzione delle calorie e dello zucchero è diventata una delle priorità della sanità pubblica, il ruolo potenziale dei dolcificanti con poche/senza calorie nel controllo del peso e del diabete è stato uno degli argomenti di notevole interesse scientifico.

In un simposio scientifico organizzato dall’ISA, dal titolo: “Dolcificanti ipocalorici nella dieta umana: evidenza scientifica e raccomandazioni sul loro uso e benefici”, il Prof Jason Halford, dell’Università di Liverpool (Regno Unito), la Prof.ssa Anne Raben, dell’Università di Copenhagen (Danimarca), e la Dott.ssa Margaret Ashwell OBE, di Ashwell Associates (Regno Unito) hanno presentato le recenti scoperte delle ricerche su questo argomento scientifico. In occasione del simposio sono state presentate revisioni sistematiche recenti, nuovi studi che esplorano i fattori comportamentali relativi al consumo dei dolcificanti con poche/senza calorie, comprese le bevande dietetiche, e i risultati di un workshop di esperti del 2018, in cui si indica che i dolcificanti con poche/senza calorie possono aiutare le persone a ridurre o a gestire l’assunzione di calorie e, a loro volta, controllare il loro peso corporeo, conservando il piacere di una dieta gradevole. In questo modo consentono anche alle persone di allineare due obiettivi potenzialmente conflittuali, in questo caso l’alimentazione edonistica e il successo nel controllo del peso.

Perché i consumatori scelgono i dolcificanti ipocalorici o senza calorie?

I dati osservazionali a volte hanno collegato un consumo più elevato di dolcificanti con poche/senza calorie a un peso corporeo e a un Indice di Massa Corporea (IMC) maggiori ma, come sottolineato in una revisione esplorativa sponsorizzata dall’OMS della letteratura di Lohner et al (2017), “un’associazione positiva tra il consumo dei NNS [dolcificanti non-nutritivi] e l’aumento del peso negli studi osservazionali può essere la conseguenza di e non il motivo del sovrappeso e dell’obesità.” Di fatto, vari studi hanno confermato che i consumatori utilizzano i dolcificanti con poche/senza calorie come metodo per controllare il loro peso e, quindi, ci si deve aspettare che questi vengano utilizzati con maggiore frequenza dalle persone con un IMC più alto (Catenacci et al, 2014; Drewnowski and Rehm, 2016).

Un nuovo studio dell’Università di Liverpool, presentato dal Prof. Jason Halford al FENS 2019, conferma ulteriormente questa scoperta: la preoccupazione delle persone nei confronti del loro peso corporeo e le limitazioni nei modelli alimentari, ad esempio il fatto di seguire una dieta con poche calorie, sono stati indicati come fattori trainanti per il consumo di bevande con poche/senza calorie (Maloney et al, 2019). Altri fattori che guidano l’assunzione sono le credenze positive dei consumatori in merito al sapore gradevole (appetibilità) delle bibite dietetiche e il fatto che sono un aiuto potenziale nel controllo dell’appetito.

I dolcificanti con poche/senza calorie possono aiutare ad allineare due obiettivi potenzialmente conflittuali: l’alimentazione edonistica e il successo nel controllo del peso

In una serie di esperimenti, i ricercatori dell’Università di Liverpool hanno dimostrato che il consumo di bevande con dolcificanti con poche/senza calorie può aiutare i consumatori a mantenere una dieta con un sapore gradevole e, al tempo stesso, cercare di controllare con successo il peso corporeo, due obiettivi concorrenti, ma potenzialmente conflittuali (Maloney et al, 2019). Gli studi hanno anche riscontrato che alcuni consumatori frequenti possono utilizzare i dolcificanti con poche/senza calorie come strategia valida per controllare l’assunzione di alimenti e mangiare meno (e meno calorie) quando sono soggetti al desiderio. Anche se questa scoperta non è stata confermata per tutte le persone, di fatto, i consumatori frequenti sentivano di avere un maggiore controllo e un minore senso di colpa nel momento di mangiare se erano disponibili delle bevande dietetiche, rispetto a quando non era disponibile la loro bevanda preferita.

I dolcificanti ipocalorici o senza calorie non aumentano i livelli di glucosio nel sangue e di insulina: risultati di recenti revisioni e metanalisi sistematiche

Ripassando la letteratura attuale e le recenti revisioni e metanalisi sistematiche complete, la Prof.ssa Anne Raben ha concluso che i dolcificanti ipocalorici o senza calorie non hanno alcun effetto sul controllo della glicemia postprandiale acuta (livelli di glucosio nel sangue) o insulinico (Tucker and Tan, 2017; Engel et al, 2018; Higgins et al, 2018; Nichol et al, 2018; Anker et al, 2019). Un beneficio importante è che, se li confrontiamo agli zuccheri, i dolcificanti con poche/senza calorie garantiscono un aumento minore del glucosio nel sangue (EFSA, 2011).

Inoltre, le revisioni e metanalisi sistematiche degli effetti dei dolcificanti con poche/senza calorie sull’assunzione delle calorie e sui risultati del controllo del peso corporeo indicano che, quando vengono utilizzati per sostituire gli zuccheri, i dolcificanti con poche/senza calorie possono portare ad un’assunzione di energia ridotta e, quindi, ad una perdita di peso (Rogers et al, 2016; Toews et al, 2019). Se vengono confrontati al placebo, la gran parte delle revisioni sistematiche scoprono che i dolcificanti con poche/senza calorie non hanno alcun impatto sul peso corporeo, dal momento che, di per sé stessi, non hanno alcun effetto di perdita del peso di tipo farmacologico (Sievenpiper et al, 2017; Anker et al, 2019).

Sulla base dell’evidenza disponibile, le raccomandazioni delle organizzazioni per il diabete, come l’Associazione Americana per il Diabete (ADA) e Diabetes UK, sostengono che la sostituzione degli zuccheri aggiunti con alternative dello zucchero, senza compensazione calorica, potrebbe diminuire l’assunzione quotidiana di carboidrati e calorie, e tali cambiamenti nella dieta potrebbero avere degli effetti benefici sul controllo glicemico, del peso e cardiometabolico (Evert et al [ADA], 2019). Possono essere quindi utilizzati nell’ambito di una strategia per la gestione del peso e del diabete (Diabetes UK, 2018).

Uno strumento utile per la riformulazione degli alimenti

Nel presentare i risultati di un workshop di esperti, la Dott.ssa Margaret Ashwell, ha ricordato che la riduzione dell’assunzione di zuccheri viene consigliata in tutto il mondo per diminuire il rischio e la prevalenza dell’obesità e che i dolcificanti con poche/senza calorie possono essere una delle strategie da prendere in considerazione in tal senso (Ashwell et al, pubblicazione in revisione). I dolcificanti con poche/senza calorie possono essere uno strumento utile nella riformulazione degli alimenti dal momento che consentono di sostituire lo zucchero e ridurre le calorie negli alimenti e, soprattutto, nelle bevande, mantenendo al tempo stesso il piacere del sapore dolce. Le politiche relative alla riduzione dello zucchero e ai dolcificanti con poche/senza calorie sono diverse a seconda dei paesi. Bisognerebbe sforzarsi per capire e, ove possibile, riconciliare le divergenze nelle politiche per cercare un punto in comune sul ruolo dei dolcificanti con poche/senza calorie nella dieta da parte di politici, scienziati ed esperti in ambito normativo. Sarebbe anche utile rivedere gli ostacoli normativi che impediscono lo sviluppo e la riformulazione di prodotti volti alla riduzione di zucchero e calorie.

Per concludere, la Dott.ssa Ashwell ha parlato dell’esigenza di ricercare e sviluppare strategie efficaci per comunicare l’evidenza a supporto della sicurezza ed efficacia dei dolcificanti con poche/senza calorie. In un interessante dibattito alla fine del simposio, il pannello dei relatori si è mostrato d’accordo con i commenti del pubblico in merito al fatto che è necessaria una comunicazione basata sull’evidenza per i consumatori e i professionisti in ambito sanitario.

  1. Anker CCB, Rafiq AR and Jeppesen PB. Effect of Steviol Glycosides on Human Health with Emphasis on Type 2 Diabetic Biomarkers: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Nutrients 2019; 11: 1965; doi:10.3390/nu11091965
  2. Catenacci VA, Pan Z, Thomas JG, et al. Low/no calorie sweetened beverage consumption in the National Weight Control Registry. Obesity (Silver Spring) 2014; 22(10): 2244-51
  3. Diabetes UK. The use of low or no calorie sweeteners. Position Statement (Updated December 2018). Available at: https://www.diabetes.org.uk/professionals/position-statements-reports/food-nutrition-lifestyle/use-o…
  4. Drewnowski A, Rehm C. The use of low-calorie sweeteners is associated with self-reported prior intent to lose weight in a representative sample of US adults. Nutrition & Diabetes 2016; 6: e202
  5. Engel S, Tholstrup T, Bruun JM, Astrup A, Richelsen B, Raben A. Effect of high milk and sugar-sweetened and non-caloric soft drink intake on insulin sensitivity after 6 months in overweight and obese adults: a randomized controlled trial. Eur J Clin Nutr 2018; 72: 358-366
  6. EFSA. Scientific opinion on the substantiation of health claims related to intense sweeteners. EFSA Journal 2011, 9(6), 2229. Available at: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2011.2229/epdf
  7. Evert AB, Dennison M, Gardner CD, Garvey WT, Lau KHK, MacLeod J, Mitri J, Pereira RF, Rawlings K, Robinson S, Saslow L, Uelmen A, Urbanski PB, Yancy Jr. WS. Nutrition Therapy for Adults with Diabetes or Prediabetes: A Consensus Report. Diabetes Care. 2019 May;42(5):731-754
  8. Higgins KA, Considine RV, Mattes RD. Aspartame Consumption for 12 Weeks Does Not Affect Glycemia, Appetite, or Body Weight of Healthy, Lean Adults in a Randomized Controlled Trial. J Nutr 2018; 148: 650–657
  9. Lohner, S., Toews, I., & Meerpohl, J. J. (2017). Health outcomes of non-nutritive sweeteners: analysis of the research landscape. Nutr J 2017; 16(1): 55
  10. Maloney NG, Christiansen P, Harrold JA, Halford JCG, Hardman CA. Do low-calorie sweetened beverages help to control food cravings? Two experimental studies. Physiology & Behavior 2019; 208: 112500
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  12. Rogers PJ, Hogenkamp PS, de Graaf C., et al. Does low-energy sweetener consumption affect energy intake and body weight? A systematic review, including meta-analyses, of the evidence from human and animal studies. Int. J. Obes. 2016; 40: 381–394
  13. Sievenpiper JL, Khan TA, Ha V, Viguiliouk E, Auyeung R. The importance of study design in the assessment of non-nutritive sweeteners and cardiometabolic health. A letter in response to Azad et al study in CMAJ. CMAJ 2017; 189(46): E1424-E1425
  14. Toews I, Lohner S, de Gaudry DK, Sommer J, Meerpohl JJ. Association between intake of non-sugar sweeteners and health outcomes: systematic review and meta-analyses of randomised and non-randomised controlled trials and observational studies. BMJ 2019; 363: k4718
  15. Tucker RM, Tan SY. Do non-nutritive sweeteners influence acute glucose homeostasis in humans? A systematic review. Physiol Behav 2017; 182: 17-26