I dolcificanti con poche/senza calorie non aumentano il rischio di diabete di tipo 2

Bruxelles, 9 Aprile 2025: Alla luce delle nuove ricerche osservazionali sulle miscele di additivi alimentari e il rischio di diabete di tipo 2, l’Associazione Internazionale Dolcificanti (ISA) evidenzia le prove esistenti che indicano che il consumo di dolcificanti con poche/senza calorie non influisce sul controllo del glucosio né aumenta il rischio di diabete di tipo 2.

L’analisi attuale dei dati della coorte NutriNet-Santé non fornisce prove causali che il consumo di dolcificanti con poche/senza calorie, o una miscela di additivi alimentari che li contengono, aumenti il rischio di diabete di tipo 2. Per loro natura, gli studi osservazionali non possono stabilire una relazione di causa-effetto. Gli stessi autori riconoscono che “la causalità non può essere stabilita sulla base di questo studio osservazionale da solo“. Considerando le associazioni deboli osservate in questa ricerca, è altamente probabile che le variabili confondenti non misurate e residue (fattori non considerati o controllati nella ricerca) siano problemi significativi in questo studio. Inoltre, queste piccole associazioni possono essere dovute alla causalità inversa (significa che le persone con diabete si sono rivolte ai dolcificanti per gestire la loro malattia, e non il contrario).

In particolare, la ricerca collettiva sui dolcificanti con poche/senz calorie, che sono tra gli additivi alimentari più studiati a livello globale, non indica prove di un legame causale tra il consumo di questi dolcificanti e lo sviluppo del diabete e supporta l’affermazione che i dolcificanti con poche/senza claorie, da soli, non influenzano i livelli di glucosio nel sangue o di insulina (Diabetes UK, 2018; Greyling et al, 2020).

Tutti gli additivi alimentari approvati, inclusi i dolcificanti, sono sottoposti a una rigorosa valutazione di sicurezza prima di poter essere utilizzati in alimenti e bevande. In conformità con i requisiti legislativi dell’Unione Europea, le valutazioni vengono effettuate su singoli additivi, a meno che l’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non riconosca la necessità di valutare i potenziali “effetti combinati” delle miscele chimiche (EFSA, 2019).