Predilezione per il dolce – zero calorie: Gli esperti presentano le prove più recenti dal punto di vista scientifico sui dolcificanti ipocalorici

Notizie scientifiche del simposio ISA alla conferenza sulla nutrizione GANEPÃO 2018 in Brasile

 

Sintesi:

  • I dolcificanti ipocalorici sono tra gli ingredienti alimentari più studiati a livello mondiale; prima di essere approvati per l’uso nel mercato, i dolcificanti ipocalorici sono soggetti a rigide valutazioni di sicurezza da parte delle autorità normative di tutto il mondo che ne confermano costantemente la loro sicurezza.
  • C’è un’evidenza epidemiologica convincente in merito all’assenza di associazione tra dolcificanti ipocalorici e il rischio di vari tipi di cancro comuni.
  • I dolcificanti ipocalorici sembrano saziare piuttosto che aumentare l’appetito nei confronti di prodotti dal sapore dolce e agevolare la riduzione in termini di assunzione di calorie.
  • L’evidenza esistente suggerisce che i dolcificanti ipocalorici possono rappresentare una strategia utile nella prevenzione e nella gestione dell’obesità e del diabete aiutando a ridurre il consumo di zucchero e mantenendo al tempo stesso l’appetibilità della dieta.

Introduzione

L’uso e il ruolo dei dolcificanti ipocalorici nella dieta è sempre un argomento di spicco nell’ambito della ricerca e ogni anno vengono pubblicati vari nuovi studi in cui si apporta nuova evidenza in merito ai benefici dei dolcificanti ipocalorici. L’evidenza scientifica emergente su questi argomenti è stata presentata e discussa da un pannello di relatori internazionali in occasione di un simposio organizzato dalla International Sweeteners Association (ISA) nell’ambito della conferenza sulla nutrizione Ganepão 2018 tenutasi a São Paulo, in Brasile, il 13 giugno 2018.

Il Prof Carlo La Vecchia, Universià di Milano, Italia, la Dott.ssa France Bellisle, della Université Paris 13, Francia, e il Dott. Caomhan Logue, della Ulster University, Coleraine, Regno Unito, hanno presentato gli ultimi dati nel loro ambito di esperienza e interesse scientifico in merito a: “Dolcezza senza calorie: Sicurezza, benefici e ruolo dei dolcificanti ipocalorici nell’obesità e nel diabete”, in un simposio dell’ISA a cui hanno assistito più di 130 scienziati e professionisti della medicina e della nutrizione.

Rassegna di articoli scientifici del 2017 sui dolcificanti ipocalorici

Nonostante le ripetute approfondite valutazioni di sicurezza e costanti conferme in merito alla sicurezza dei dolcificanti ipocalorici da parte delle autorità normative di tutto il mondo, tra cui il Comitato congiunto di Esperti dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO)/Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sugli Additivi Alimentari (JECFA), la Food and Drug Administration (FDA) degli USA e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), il ruolo dei dolcificanti ipocalorici nel rischio di cancro è oggetto di dibattito fin dagli anni 70. Presentando i dati pubblicati disponibili, in linea con i pareri scientifici delle autorità per la sicurezza alimentare di tutto il mondo, il Prof. Carlo La Vecchia, ha concluso che attualmente c’è un’evidenza epidemiologica convincente in merito all’assenza di associazione tra i dolcificanti ipocalorici e il rischio di vari tipi di neoplasie comuni.1

Per fornire una revisione dell’evidenza in merito ai dolcificanti ipocalorici e al rischio di svariati tipi di cancro, il Prof. La Vecchia ha presentato dei dati dalla sua precedente ricerca che ha preso in considerazione il rischio di tumore in vari punti, tra cui i tumori della cavità orale, faringe e laringe, dell’esofago, stomaco, pancreas e colon-retto, del seno, ovaie, endometrio, prostata e dei reni, nonché il lavoro di altri scienziati che hanno considerato i dati sulle neoplasie del cervello ed ematopoietiche, tra gli altri tipi di tumore. Basandosi sull’evidenza epidemiologica disponibile, i dolcificanti ipocalorici non sono associati all’aumento del rischio dei tipi di cancro studiati, il che è in linea con la notevole quantità di studi di carcinogenicità esistenti che dimostrano l’assenza di effetti carcinogenici di tutti i dolcificanti ipocalorici approvati.2

Inoltre, i livelli attuali di assunzione globale dei diversi dolcificanti ipocalorici sono notevolmente al di sotto della Dose Giornaliera Accettabile (DGA) dei dolcificanti a livello individuale, il che rappresenta un’altra garanzia del fatto che gli attuali livelli di consumo non destano preoccupazione.3

Dolcificanti senza calorie ed effetto dei dolcificanti ipocalorici sull’appetito e sull’assunzione di energia

L’effetto dei dolcificanti ipocalorici sull’appetito e sull’assunzione di energia e il ruolo del dolce senza calorie nella dieta sono stati argomenti di particolare interesse scientifico nell’ultimo decennio, soprattutto da quando i dolcificanti ipocalorici possono essere un mezzo utile per aiutare le persone a seguire le recenti raccomandazioni da parte dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) per ridurre l’eccesso di assunzione di zucchero.4

La Dott.ssa France Bellisle ha parlato del dolce nella dieta, la nostra innata predilezione per il dolce e il ruolo dei dolcificanti ipocalorici nella riduzione dello zucchero e dell’energia, dal momento che forniscono un sapore dolce senza apportare calorie.5 Le recenti revisioni sistematiche e meta-analisi hanno confermato ulteriormente che L’uso dei dolcificanti ipocalorici è associato a una minore assunzione di energia e zucchero nell’ambito dei programmi per la perdita del peso, e questi possono anche facilitare il mantenimento di un peso ridotto in seguito alla fine di una dieta.6 La Dott.ssa Bellisle ha presentato una serie di dati che dimostrano che, mentre le precedenti ipotesi suggerivano che i dolcificanti ipocalorici potevano aumentare il desiderio naturale per il dolce e, paradossalmente, stimolare il consumo di altri prodotti dolci (contenenti zucchero), e magari un eccesso di alimentazione, i trial clinici dimostrano che i dolcificanti ipocalorici saziano piuttosto che aumentare l’appetito per prodotti dal sapore dolce e agevolano la riduzione dell’assunzione di zucchero .5,7 In merito alle future esigenze di ricerca, la Dott.ssa Bellisle ha concluso che è necessario effettuare altre ricerche per valutare il ruolo dei dolcificanti ipocalorici nella gestione del desiderio di dolce nel corso della vita e nella prevenzione dell’aumento di peso, soprattutto per le persone a rischio di sovrappeso/obesità.

Il ruolo dei dolcificanti ipocalorici nell’obesità e nel diabete – una prospettiva di sanità pubblica

Con l’obesità e il diabete che stanno diventando dei problemi di salute importanti a livello globale negli ultimi decenni, l’obiettivo della relazione del Dott. Caomhan Logue è stato rivedere e presentare l’evidenza in merito al ruolo che possono svolgere i dolcificanti ipocalorici nella gestione dell’obesità e del diabete da un punto di vista della sanità pubblica.6,8 Con un’assunzione di zucchero che attualmente supera le raccomandazioni delle organizzazioni per la salute, sono stati suggeriti vari approcci per ridurre le assunzioni, come ad esempio la promozione di scelte più salutari, cambiamenti a livello di dimensioni delle porzioni e riformulazione di prodotti, tra cui con l’uso di dolcificanti ipocalorici.9

Nonostante l’attuale evidenza da revisioni sistematiche pubblicate di recente con meta-analisi a sostegno degli effetti benefici dei dolcificanti ipocalorici sul peso quando vengono utilizzati per sostituire lo zucchero, continua ad essere aperto il dibattito in merito all’uso dei dolcificanti ipocalorici per quanto riguarda gli effetti sulla gestione del peso a lungo termine e l’obesità. Ciò è dovuto soprattutto alle diverse scoperte negli studi osservazionali, alcune delle quali hanno riscontrato una chiara associazione con il rischio dell’aumento di peso e il diabete. Tuttavia, queste scoperte possono essere ampiamente attribuite a causalità inversa o alla presenza di fattori di confusione. Inoltre, possono essere fonte di confusione anche le limitazioni relative ai metodi utilizzati per stimare l’assunzione della dieta. Pertanto, degli approcci alternativi che generino dati più obiettivi e comprensibili sull’assunzione dei dolcificanti, come un approccio con biomarcatori, possono aiutare ad affrontare questo genere di limitazioni importanti per la ricerca futura.10 Ad ogni modo, tuttavia, gli studi osservazionali, per la loro stessa natura, non sono in grado di stabilire un rapporto causalee qualsiasi associazione suggerita deve essere esaminata nell’ambito di studi umani controllati e ben disegnati.

Dal momento che i dolcificanti ipocalorici sono additivi alimentari che soddisfano il desiderio di dolce senza l’aggiunta di calorie, possono contribuire alla riduzione di assunzione di zucchero e calorie senza un impatto a livello glicemico e mantenendo l’appetibilità della dieta e dei prodotti riformulati. Pertanto, si è suggerito che i dolcificanti ipocalorici possono dare un contributo positivo ai fini del raggiungimento di importanti obiettivi di salute pubblica per quanto riguarda l’obesità e il diabete, se integrati in una dieta globale di alta qualità e uno stile di vita salutare.

Per ulteriori informazioni in merito al programma e ai relatori del Simposio dell’ISA in occasione della conferenza sulla nutrizione Ganepão 2018, nonché sulle attività dell’ISA in questa occasione, vogliate visitare la pagina dedicata nel sito Web dell’ISA facendo clic qui.

  1. Gallus S, et al,…, La Vecchia C. Artificial sweeteners and cancer risk in a network of case-control studies. Ann Oncol 2007 Jan; 18(1): 40-4
  2. Magnuson BA, et al. G. Biological fate of low-calorie sweeteners. Nutr Rev 2016; 74(11): 670-689
  3. Martyn D, et al. Low-/No-Calorie Sweeteners: A Review of Global Intakes. Nutrients 2018; 10(3): 357
  4. World Health Organization. Guideline: sugars intake for adults and children. Geneva: World Health Organization; 2015.
  5. Bellisle F. Intense Sweeteners, Appetite for the Sweet Taste, and Relationship to Weight Management. Curr Obes Rep 2015; 4(1): 106-110
  6. Rogers PJ, et al. Does low-energy sweetener consumption affect energy intake and body weight? A systematic review, including meta-analyses, of the evidence from human and animal studies. Int J Obes 2016;40(3):381-94
  7. Appleton KM, et al. Sweet taste exposure and the subsequent acceptance and preference for sweet taste in the diet: systematic review of the published literature. Am J Clin Nutr 2018;107:405–419.
  8. Nichol et al. Glycemic impact of non-nutritive sweeteners: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Eur J Clin Nutr 2018; 72: 796-804
  9. Public Health England. Sugar Reduction: Achieving the 20%; 2017
  10. Logue C et al. Application of Liquid Chromatography-Tandem Mass Spectrometry To Determine Urinary Concentrations of Five Commonly Used Low-Calorie Sweeteners: A Novel Biomarker Approach for Assessing Recent Intakes? J Agric Food Chem 2017; 65(22): 4516-4525.